venerdì 15 giugno 2012

KAZE MONONOKE

“Kaze Mononoke” (in prima nazionale e in coproduzione con il Maki Dance Theatre) è uno spettacolo che, attraverso una danza frutto di una sorprendente contaminazione tra hip hop theater, danza contemporanea e linguaggi artistici  innovativi, racconta l’hanami, la tradizionale usanza giapponese di godere della bellezza della fioritura primaverile dei ciliegi.
Tutto è visto ovviamente, come comprensibile dal titolo, in chiave Giapponese, e tutte le movenze saranno ispirate quindi a questo grandissimo paese così affascinante.
Protagonisti? il vento, Kaze, che tutto modifica, e i petali, simbolo di fragilità e di bellezza estrema.


Con Kaze Mononoke i coreografi Marisa Ragazzo e Omid Ighani ripercorrono diversi momenti della vita dell’uomo, del vento e dei petali: l’inverno, candido e quieto, l’autunno che tinge tutto di rosso e di giallo struggente e melanconico, l’estate luminosa, dolente e carica del canto delle cicale.
Marisa spiega così il suo spettacolo:
“5 cm al secondo è la velocità con cui i petali di ciliegio cadono sul suolo.
La delicatezza, il colore pallido e la brevità della loro esistenza sono simbolo di fragilità e al contempo di bellezza estrema.
A Tokyo, tra la fine di marzo e gli inizi di aprile, si festeggia l’hanami, la contemplazione dei sakura.
La fioritura dei ciliegi incanta gli umani che, estasiati, si lasciano cadere addosso i fragili petali spinti dal vento. Un incanto da raccontare e soprattutto da vivere. È dunque questo il racconto: il vento e i petali.
Kaze Mononoke si divide in capitoli, incentrati su quattro momenti diversi della vita degli umani, dei petali e del vento, Kaze appunto, che scuote, spinge e carezza gli uni e gli altri.
L’inizio è l’hanami e il viaggio è all’ indietro, a scoprire i ricordi dell’inverno candido e quieto, dell’autunno che tinge tutto di rosso e di giallo struggente e melanconico, dell’estate luminosa, dolente e carica del canto delle cicale.
E’ un racconto poetico e lieve che i danzatori scrivono sulla scena bianca ed essenziale, dove, carezzati da una brezza costante, mutano se stessi rapidamente e continuamente perché questo fa il vento, spinge qualsiasi cosa al movimento, anche i sentimenti e gli umori.
Il linguaggio tecnico dei danzatori contribuisce a creare una fantastica connessione di inganni visivi, viaggiando così come pochi possono e sanno fare dall’ hip hop theater, al contemporaneo, ai più estremi e innovativi codici di linguaggio artistico. I loro corpi così come le loro menti vivono quello che accade alle loro spalle, la proiezione di immagini, pensata come ad una muta voce, racconta, descrive e sottolinea la vita, ora di un petalo ora d’un sentimento.”

La serata sarà aperta da The Collective Dance Company che presenterà la coreografia “L.I.F.E. (Living In Fierce Emotions)”, di Silvia Iacono e Davide Attuati. Una performance dove quindici danzatori raccontano le emozioni e le esperienze che ogni individuo affronta durante la vita, che lo formano in ogni aspetto umano, sia come singolo, sia come parte integrante di una collettività.
Lo spettacolo, costruito in chiave urbana sia dal punto di vista stilistico che musicale, parla di amicizia, amore e fiducia.


IDEAZIONE E REGIA: Marisa Ragazzo
COREOGRAFIE:  
Marisa Ragazzo e Omid Ighani

EDITING MUSICALE: Omid Ighani
VISUAL ARTIST: Samar Khorwash
INTERPRETI: Samar Khorwash, Paolo Ricotta, Serena Stefani, Claudia Taloni, Afshin Varjavandi, Tiziano Vecchi
martedì 26 giugno - ore 21.30
TEATRO SOCIALE, VIA COLLEONI 4, BERGAMO ALTA
BIGLIETTI: € 16 intero, € 13 ridotto (+ diritti di prevendita)
PREVENDITE: CSC Anymore e  

Io, fossi in voi, non me lo perderei!


Eleonora

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